Dott.ssa Federica Cengarle

La retorica degli atti dispositivi dei Visconti: matrici culturali e obiettivi politici nella costruzione di un linguaggio (XIV-XV secolo)

Il progetto si basa sulla necessità di approfondire le strategie di costruzione e di legittimazione del potere attraverso la parola messe in atto dai Visconti durante la loro ascesa politica, che in quasi un secolo portò alla creazione di uno stato "regionale" lombardo.

Per quanto tanto la storiografia tedesca che quella francese abbiano già da tempo iniziato a studiare le strategie di costruzione e di legittimazione del potere attraverso la parola, focalizzando la propria attenzione anche sulle arenghe dei diplomi imperiali e sui preamboli degli atti regi, la storiografia italiana ha prestato attenzione al contenuto normativo dei decreti signorili e principeschi, collocandoli nel sistema delle fonti del diritto, più che al linguaggio con cui, nei preamboli a questi atti dispositivi, il principe costruisce e legittima il proprio ruolo.

Solo negli ultimi anni, tra gli storici italiani del tardo medioevo, tale linguaggio è tornato ad essere oggetto di interesse, e non più come voce solista, ma come elemento di quel coro composto dai molti soggetti che, all'interno dello stato regionale, tendono a legittimare la propria azione politica, come espressione, insomma, di un serrato dialogo tra interlocutori in grado di comprendere e condividere in parte argomentazioni che ricalcano - anche se per distaccarsene progressivamente - modelli politico-culturali comuni.

L'intenzione del dominus-princeps non è infatti scissa da una struttura dialogica che risente sia dell'uditorio a cui sono destinati tali preamboli sia di quella cultura politica che costituisce il tessuto di comunicazione tra attore e destinatari. Di qui l'estrema permeabilità del linguaggio della cancelleria viscontea ad una retorica politica condivisa, che ha echi e corrispondenze nei coevi testi filosofico-teologici, giuridici o anche omiletici e che affonda le sue radici nella tradizione comunale già studiata da Artifoni.

Obiettivo del progetto è quello di prendere in considerazione in maniera sistematica la documentazione dispositiva prodotta dalla cancelleria viscontea sopravvissuta (per lo più sparsa negli archivi e nelle biblioteche milanesi e pavesi).

Quindi si vogliono analizzare le argomentazioni a cui i cancellieri fanno ricorso nel presentare le disposizioni dei signori e dei principi nelle loro matrici culturali (testi filosofici, teologici, giuridici - sia civilisti sia canonisti). La difesa del bene pubblico, eredità della cultura giuridico-politica comunale; il ruolo divino del dominus, fondato su argomenti filosofico-teologici già ripresi da Luchino; il concetto ulpianeo di giustizia, fatto proprio da Galeazzo II; il principio di territorialità, la cui matrice cittadina è ormai ripresa e modificata in senso regionale da Gian Galeazzo, già come vicario, ma soprattutto come duca, sono solo alcuni degli elementi che la retorica viscontea viene rielaborando e accumulando da Azzone a Filippo Maria.

In ultimo, si vorrebbe cercare di individuare, per quanto possibile, i personaggi dotati di una cultura atta allo scopo che, godendo della fiducia dei signori e dei principi, si prestarono a tradurre in parole le crescenti ambizioni politiche dei Visconti.

Pubblicazioni

  • 1. La riduzione dei diritti feudali di Ludovico I di Saluzzo in un fascicolo di fidelitates prestate a Filippo Maria Visconti (1431-1432), in Ludovico I marchese di Saluzzo. Un principe tra Francia e Italia (1416-1475), a cura di Rinaldo Comba, Cuneo 2003, pp. 235-250.
  • 2. Poteri signorili e feudali nelle campagne dell'Italia settentrionale fra Tre e Quattrocento: fondamenti di legittimità e forme di esercizio, a cura di Federica Cengarle, Giorgio Chittolini e Gian Maria Varanini, in "Reti medievali", V, 2004/1, gennaio-giugno, e, in formato cartaceo, Firenze 2005.
  • 3. La comunità di Pecetto contro i Mandelli feudatari (1444): linguaggi politici a confronto in Poteri signorili e feudali nelle campagne dell'Italia settentrionale fra Tre e Quattrocento: fondamenti di legittimità e forme di esercizio, cit.
  • 4. Immagine di potere e prassi di governo. Note sulla politica feudale di Filippo Maria Visconti, Roma, Viella 2006.
  • 5. Maino, Agnese Del, in DBI, Treccani, Roma 2006.
  • 6. L'Italia alla fine del Medioevo: i caratteri originali nel quadro europeo. IX Convegno Internazionale di Studi (II), San Miniato 10-12 ottobre 2002, a cura di Federica Cengarle, Firenze 2006.
  • 7. Mandelli, Giovanni, in DBI, Treccani, Roma 2007.
  • 8. Mandelli, Ottone, in DBI, Treccani, Roma 2007.
  • 9. Gerarchie e sfere d'influenza nella pace di Milano del 1420: il Reggiano tra Filippo Maria Visconti e Niccolò III d'Este, in Medioevo Reggiano. Studi in ricordo di Odoardo Rombaldi, a cura di G. Badini e A. Gamberini, Franco Angeli, Milano 2007.
  • 10. Sugli inizi del diritto pubblico europeo: note a margine di un recente convegno (Trento, 22-24 giugno 2006), in "Nuova Rivista Storica", 91/2 (2007), p. 459 sgg.
  • 11. Feudi e feudatari del duca Filippo Maria Visconti. Repertorio, Unicopli, Milano 2007.
  • 12. Le arenghe dei decreti viscontei (1330 ca.-1447): alcune considerazioni, in Linguaggi politici nell'Italia del Rinascimento (Secoli XIV-XV), Pisa, 9-11 novembre 2006. Atti del convegno, a cura di A. Gamberini e G. Petralia, Roma 2007.
  • 13. Vassalli et subditi: una proposta di studio a partire dal caso lombardo, in "Rechtsgeschichte", 13 (2008).
  • 14. D. Carrion, F. Cengarle, F. Somaini, G. Sona, Un approccio alla georeferenziazione di una carta antica, Atti della 12a Conferenza nazionale ASITA, L'Aquila, Italy 21 - 24 Ottobre 2008, I, pp. 655-660.
    15. F. Cengarle e F. Somaini, Riflessioni e ipotesi di lavoro su storia e cartografia storica, in "Società e storia", 122 (2008), pp. 809-826.
  • 16. L'archivio della comunità di Pecetto in un dibattito processuale (1444), in Archivi e comunità tra medioevo ed età moderna, a cura di A. Bartoli Langeli, A. Giorgi, S. Moscadelli, Roma 2009.

In Stampa:

  • 17. F. Cengarle e F. Somaini, Si può riparlare di un Atlante storico? Tentativi del passato e nuove possibili prospettive in Storia, informatica, beni culturali. Strumenti e prospettive di ricerca, a cura di M. Folin e A. Grimoldi, in corso di stampa (Milano, Bruno Mondadori).

Kontakt


Dott.ssa Federica Cengarle
federica.cengarle@tiscali.it